Passa dal Teatro Nuovo di Milano per pochi giorni, dal 29 marzo al 3 aprile, una black comedy interpretata da Ornella Muti che si presenta per la prima volta in palcoscenico affiancata da Duccio Camerini e Mimmo Mancini in L’Ebreo. Scritto da Gianni Clementi, il testo racconta una storia ambientata negli anni ’50, ai tempi che seguirono quelli delle leggi sulla discriminazione razziale emanate dal regime fascista. Molti ebrei, presagendo un destino incerto, avevano pensato di mettere al riparo i loro beni da possibili espropri, intestando le loro proprietà a prestanome fidati di razza ariana.
Marcello Consalvi, al tempo oscuro ragioniere, è stato uno dei fortunati beneficiari: il suo miglior cliente gli ha intestato tutte le proprietà. Ora è ricco e vive con la moglie Immacolata nello splendido appartamento borghese situatonel ghetto ebreo di Roma. Dopo diversi ani, la vita borghese della coppia è improvvisamente sconvolta dal ritorno, dopo 13 anni, del vecchio proprietario, che bussa alla loro porta. I due decidono di chiudersi in casa e non aprire. Devono prendere tempo e pensare a una soluzione per non perdere tutto e tornare di nuovo all’ormai dimenticata vita grama. Passano i giorni. Il vecchio continua a bussare al portone. I due coniugi sono sull’orlo di un collasso nervoso, quando Immacolata decide che l’unico modo per porre fine all’incubo è eliminare il vecchio ebreo ma, mentre lo fanno, di nuovo dei colpi alla porta.
Sarà questa la condanna, una pazzia che li porterà alla tragedia. Eppure il testo, scritto in un romanesco già ‘contaminato’, è un testo divertente e cinico che evolve gradatamente verso prospettive più complesse sino a un finale grottesco. La regia di Enrico Maria Lamanna cavalca questa atmosfera da commedia all’italiana e privilegia la comicità delle situazioni rispetto al piano psicologico dei personaggi. Le scene sono di Max Nocente, i costumi di Teresa Acone, le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi, Stefano Pirandello è il light designer e Hubert Westkemper controlla il disegno audio. Nel 2007, appena pubblicata, questa pièce creata da Gianni Clementi ha vinto il prestigioso premio Siae.Agis.Eti.
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